ACIREALE – Progetto Rural Hub delle Aci: sottoscritto il protocollo di intesa del Contratto di Fiume e di Costa

E’ stato sottoscritto il 17 settembre, nel Palazzo di città di Acireale, il Documento di Intenti Contratto di Fiume e di Costa denominato “Simeto Alcantara Gal Terre di Aci”, guidato dal GAL Terre di Aci nell’ambito del progetto Rural Hub delle Aci dedicato, come da intento della Regione Siciliana, al Sostegno per la stesura e l’aggiornamento di piani di sviluppo dei comuni e dei villaggi situati nelle zone rurali e dei servizi comunali di base, nonché di piani di tutela e di gestione dei siti Natura 2000 e di altre zone ad alto valore naturalistico.
Nello specifico, il contratto predisposto dal GAL Terre di Aci costituisce uno degli obiettivi principali del progetto Rural Hub ed è finalizzato alla realizzazione di interventi per contrastare il dissesto idrogeologico. Costituisce una tipologia di accordo volontario a cui partecipano istituzioni, associazioni, imprese e cittadini che hanno interesse nella cura di un fiume e del suo territorio. Nonostante non rappresenti un obbligo di legge, dimostra la scelta condivisa da parte di ben 13 comuni firmatari coinvolti del comprensorio jonico etneo: Acireale, Aci S. Antonio, Aci Bonaccorsi, Valverde, Aci Catena, Nicolosi, Pedara, Zafferana Etnea, Santa Venerina, Giarre, Riposto, Trecastagni, Viagrande. L’accordo è finalizzato a sviluppare un percorso integrato di pianificazione strategica e negoziata, allo scopo di migliorare e ottimizzare la qualità dei corsi d’acqua che interessano la vasta area interessata nel complesso.
Con la firma del Contratto di Fiume, il GAL Terre di Aci prosegue così nell’intento di consentire ai comuni il raggiungimento di più obiettivi: proteggere e gestire correttamente l’acqua, ridurre i rischi legati ad alluvioni ed esondazioni che non di rado interessano il territorio, valorizzare le aree vicine ai corsi d’acqua e favorire uno sviluppo locale sostenibile delle comunità locali.
I Comuni firmatari, condividendo una metodologia operativa di medio/lungo termine, hanno presentato schede progettuali che prevedono interventi di tipo idraulico, ecologico paesaggistico, idrogeologico e di consolidamento, per un valore complessivo di 40.754.160 euro. Nel corso dell’incontro con i primi cittadini, il sindaco Roberto Barbagallo, presidente del Gal Terre di Aci, ha esortato i Comuni coinvolti a presentare le possibili schede progettuali utili a completare la strategia per il risanamento del territorio.
“La forza di questo strumento consiste proprio nella collaborazione dei nostri comuni – dichiara Roberto Barbagallo. – Per questo esorto i colleghi a proseguire con questo spirito in un’ottica di visione complessiva del comprensorio jonico-etneo interessato, maturando insieme obiettivi di sviluppo reale per la cruciale gestione idrogeologica. Pensiamo a come sul bacino che ci riguarda incidano tre torrenti di rilievo: il Lavinaio-Platani, il Fago-Mangano, il Vallone Pozzillo. Siamo davanti a un’opportunità importante, che richiede un approccio integrato per la gestione dei bacini idrografici e che ci consentirà di perseguire contemporaneamente obiettivi fondamentali per il nostro territorio: il miglioramento ambientale e la gestione del rischio idraulico e il miglioramento degli ecosistemi”.
Lo strumento del Contratto di Fiume e di Costa implica un iter operativo pertanto necessariamente condiviso, data la corresponsabilità dei progetti presentati dai comuni: le decisioni, sottolineano i professionisti interessati dal progetto, non vengono prese da un solo soggetto, ma nascono dal confronto e dal dialogo tra diversi attori, ognuno con le proprie competenze e interessi. Questo consente di conciliare l’attenzione alla sicurezza delle persone, la tutela della natura e la crescita economica del territorio.
La costruzione del Contratto di Fiume proseguirà ora secondo il percorso che, dopo la firma del Documenti d’intenti, prevedeva un Dossier di conoscenza funzionale ad un Piano strategico ed al conseguente Programma d’azione. Grazie al meticoloso lavoro dell’architetto Sebastiano Muglia nel ruolo di coordinatore tecnico, dell’ingegnera Venera Pavone e della geologa Angelita Rigano, i citati documenti guidano il lavoro atto a rendere concreti gli impegni presi.Nello specifico, il Documento di intenti sottoscritto raccoglie le motivazioni e gli obiettivi generali del percorso: qui si indicano anche le criticità principali su cui si vuole lavorare e la metodologia che verrà utilizzata, condivisa da tutti i soggetti coinvolti. Il Dossier di conoscenza redatto dai citati professionisti fotografa la situazione di partenza, costituendo un’analisi preliminare che considera insieme gli aspetti ambientali, sociali ed economici del territorio interessato dal Contratto di Fiume. Il successivo Documento strategico in elaborazione guarda al futuro con una prospettiva di medio-lungo termine: integra gli obiettivi della pianificazione più ampia (come quella di distretto o di area vasta) con le politiche di sviluppo locale, così da avere una visione unitaria e coerente. Infine, il Piano d’azionetradurrà le strategie in attività concrete: si tratta del programma a breve termine (di solito tre anni) che specifica le azioni da intraprendere per raggiungere gli obiettivi fissati.
“Avevamo promesso tutto il nostro impegno per supportare i comuni rispetto a competenze e mansioni tecniche di non semplice reperimento – ricorda la direttrice del GAL Terre di Aci, Anna Privitera: – i nostri comuni possono così procedere a progettare su un’area vasta coinvolgendo stakeholders e cittadinanza. Il Contratto di Fiume, all’interno del complesso progetto Rural hub, che portiamo avanti, costituisce un ulteriore laboratorio innovativo di progettazione che, in continuità al Living Lab delle Aci, intende contribuire allo sviluppo coordinato e proficuo del nostro territorio”.