Giarre – La verità secondo Roberto Bonaccorsi. L’ex sindaco torna a parlare.
La decisione dell’ex primo cittadino di organizzare un incontro pubblico nei giorni scorsi per evidenziare alcuni aspetti della vita politico amministrativa locale recente ed attuale ha riacceso l’attenzione ed i riflettori sulla città, alimentando un vivace dibattito locale ma anche sui social network. Se da un lato l’obiettivo dello stesso sembra quello di voler far chiarezza sul suo operato e della situazione trovata da chi è subentrato dopo di lui, per altri si tratterebbe di un trovata per riaccendere l’attenzione su di lui alla ricerca di un ruolo in politica nel territorio, tanto che qualcuno azzarda ad una sua possibile candidatura alla Regione, ma queste sono solo illazioni. Riportiamo qui di seguito testualmente il suo intervento così come trasmesso agli organi di stampa :
«Era necessario essere qui per ripristinare la verità su quanto accaduto a Giarre dal 2013 ad oggi». Ho motivato così davanti al folto pubblico arrivato al Teatro Rex, nel fine settimana, la decisione di tornare ad incontrare la «sua» città. Roberto Bonaccorsi, ex sindaco dimessosi a marzo 2016, ha parlato a cuore aperto dopo lunghi mesi di silenzio. «Non l’avrei fatto, ma l’attuale amministrazione – guidata da Angelo D’Anna – giustifica la propria insipienza facendo riferimento al passato, quando invece avrebbero solo bisogno di farsi aiutare, nella gestione dell’ente e soprattutto a comprendere i numeri di bilancio che, a giudicare dalle dichiarazioni, non hanno proprio capito».
CARTE DALLE PROCURA CORTE DEI CONTI, LANCIATA SFIDA SU TRASPARENZA. «I paladini della trasparenza tanto sbandierata dall’amministrazione D’Anna hanno una cosa da fare: rendere pubblica la corrispondenza che da qualche mese intercorre tra Comune di Giarre e Procura della Corte dei Conti, di cui ho avuto notizia qualche giorno fa incidentalmente a Palermo». Così Roberto Bonaccorsi replicando alle polemiche sollevate dalla maggioranza sulla sua indennità di fine mandato, «attacchi che mi hanno vilipeso e diffamato. Non si può essere paladini a fasi alterne, sono certo quindi che le carte di questa corrispondenza verranno consegnate già domani ai giornalisti».
STRATEGIA DEL DISCREDITO. Bonaccorsi ha ripercorso le tappe clou della sua sindacatura. Dal 2013 fino alle dimissioni, il risanamento finanziario condotto a tappe forzate, il taglio di spese pazze e sperperi hanno trovato l’ostacolo della «strategia del discredito organizzata dalle opposizioni». L’ex primo cittadino ricapitola il tutto: campagne stampa fuorvianti, campagne acquisti di consiglieri comunali «degne dei magnati cinesi» – che avevano portato alla nascita di Articolo 4 a Giarre – e l’invenzione di un presunto buco da 11 milioni di euro alla base delle mozioni di sfiducia poi fallite.
VERITÀ SUI CONTI, 11 MILIONI DI AVANZO DI GESTIONE. «Dico che adesso non hanno capito nulla dei numeri perché basterebbe leggere gli atti che l’attuale amministrazione ha approvato – dal Piano di riequilibrio di settembre 2016 al Consuntivo 2015 – per capire il reale stato dei conti dell’ente», chiosa Bonaccorsi, ricordando poi nel dettaglio i numeri: al 31 dicembre 2015 il Comune poteva contare su un avanzo di competenza di 7 milioni 776 mila euro e su un avanzo di gestione di 11 milioni 539 mila euro .
Numeri su cui adesso il Consiglio comunale dovrà votare per approvare il Consuntivo. «O sono falsi i numeri del buco fantasma da 11 milioni cui hanno creduto – e sono falsi – o è falso il rendiconto 2015 che la Giunta D’Anna ha approvato con 11 milioni di avanzo, delle due l’una – attacca l’ex primo cittadino – Chieda scusa alla città per l’oltraggio delle falsità sui conti oppure non votino il consuntivo e vadano a casa per manifesta incompetenza».
GIARRE PARCHEGGI DEBITORE MILIONARIO. «La Giunta D’Anna ha avuto piena cognizione della situazione, ma non ha ancora dato corso all’incasso di circa un milione e 200 mila euro che la società Giarre parcheggi deve al Comune in seguito ad una sentenza – ha spiegato Bonaccorsi – si sfiora il danno erariale».
PERCHÉ È ACCADUTO TUTTO QUESTO ALLA CITTÀ. «Da sindaco non ero un buon esempio per la politica – ha ironizzato infine Roberto Bonaccorsi – non chiedevo rimborsi, mi spostavo con la mia auto, non spendevo migliaia di euro in consulenze ed avvocati, non facevo il giullare con la fascia da sindaco in giro per la città, mi occupavo del risanamento economico ed urbano di Giarre senza guardare in faccia a nessuno, pensando solo alla lealtà nei confronti della mia città e di chi è stato al mio fianco dal 2013 ad oggi».