BRONTE :Salvato l’Ufficio del Giudice di pace
L’ufficio del Giudice di Pace del Comune di Bronte, a servizio anche dei Comuni di Maniace, Maletto, San Teodoro e Cesarò, è salvo.
I venti che nel mese di luglio annunciavano una possibile soppressione non soffiano più. Ai tempi tutto era nato dal fatto che il Presidente del Tribunale di Catania, Bruno Di Marco, aveva inoltrato al Ministero della Giustizia la richiesta di soppressione dell’Ufficio perché considerato “mal funzionante”.
La riforma delle circoscrizioni giudiziarie approvata anni fa, infatti, prevedeva che per mantenere il servizio ogni Comune o diversi Comuni insieme dovevano individuare e coprire i costi della sede, reperire i fondi di gestione e pure il personale necessario.
“E quando mi sono insediato – ha affermato il sindaco Graziano Calanna – ho trovato l’ufficio istituito ma con diverse lacune che ne impedivano il funzionamento. In particolare mancava il personale sufficiente. Noi di gran carriera abbiamo affrontato l’argomento ed abbiamo deciso di impinguare il personale in servizio, garantire l’ufficio della necessari attrezzatura e di mantenere la sede in una parte dell’edificio che un tempo ospitava l’ex Tribunale di Bronte”.
Ed alla “riapertura” informale dell’ufficio del Giudice di Pace hanno partecipato gli operatori, alcuni consiglieri comunali ed anche l’assessore Francesco Bortiglio: “Con questa nuova dotazione organica l’ufficio è stato opportunamente rafforzato. – ha affermato – Opportuna comunicazione è stata già inviata al presidente del Tribunale etneo che ha accolto le nostre istanze.
Adesso – conclude – possiamo dire con certezza che i vecchi problemi sono stati risolti e che l’Ufficio in futuro funzionerà con efficacia”.
Per il Comune di Bronte, ma per il territorio una buona notizia, soprattutto in un periodo in cui, sotto il vessillo della necessità dei tagli alla spesa pubblica, a Bronte sono a rischio alcuni servizi dello Stato ed anche il Punto nascita dell’ospedale.
“E’doveroso ringraziare il presidente Di Marco. – conclude il sindaco Calanna – Era fondamentale salvare questo servizio in un territorio montano distante da Catania, che vanta circa 45.000 abitanti. Lo è oggi ancor più di ieri, per garantire un avamposto della Giustizia in questa zona che ha visto sopprimere la sede del Tribunale. Vinta questa battaglia – conclude – le sfide per salvare gli altri servizi dello Stato oggi a rischio soppressione continua, a garanzia della grande dignità di questo territorio”.