Licata (AG) – Pino Cuttaia, il pane della solidarietà
Fare il pane, un gesto semplice quanto fondamentale, simbolico quanto necessario, arcaico quanto contemporaneo. In questo momento di riscoperta delle necessità primarie lo Chef Pino Cuttaia che, ancora prima dell’obbligo nazionale, ha chiuso il suo ristorante La Madia e la sua bottega Uovodiseppia, si sta dedicando alla produzione di pane da donare a clienti, amici, persone che possono averne bisogno.
Un momento cruciale come quello che stiamo vivendo porta ciascuno alla riflessione e lo Chef bistellato vede in questo tempo di mutamenti l’opportunità per recuperare conoscenze e abitudini dimenticate, nozioni alla base di ogni sapere. Così il semplice gesto di panificare acquista significati nobili, unendo la necessità primaria di sfamarsi alla solidarietà, in accordo con quella che è sempre stata la filosofia di Pino Cuttaia: la passione per la cucina intesa come volontà di far star bene gli altri. Ogni giorno dieci chili di grano antico siciliano diventano, grazie a questo rituale ereditato dalla nonna, ottime pagnotte destinate alle tavole di clienti e amici, come segnale di vicinanza in un momento di isolamento obbligato. Questo il modo dello chef di Licata per attualizzare e concretizzare i principi che caratterizzano da sempre la sua cucina: amore, conforto, vicinanza e condivisione. Concetti astratti che si concretizzano in un gesto quotidiano, semplice ma ricco di significato, perché tutta la cucina di Pino Cuttaia è il suo modo di comunicare. Non solo pane, lo chef sta producendo anche conserve in vaso, per custodire il gusto di questa stagione che ci stiamo perdendo: la natura infatti non si ferma, ma prosegue il suo ciclo produttivo noncurante delle nostre vicissitudini. Favette, piselli, finocchietto, erbe selvatiche: i conservati permetteranno di gustare i sapori stagionali quando l’emergenza sarà terminata e si potranno recuperare gusti al momento trascurati. Come tutta la cucina di Pino Cuttaia, anche la pratica di conservare i prodotti ha radici nella memoria personale, che si intreccia alla memoria collettiva di un popolo come quello italiano, che spesso si è ritrovato a migrare verso altri Paesi. In questo senso lo chef è come una mamma, che prepara il cibo per la famiglia, e così conserva i sapori della propria terra per permettere al figlio lontano di gustarli al ritorno oppure di portare con sé un pezzo della propria tradizione. Proprio le preparazioni in vaso sono l’oggetto di un altro gesto di solidarietà di Pino Cuttaia, che ha infatti spedito il suo speciale sugo alla milanese a Miscusi, ristorante di pasta a Milano, che aderisce al network di ristoratori che donano pasti ad alcuni ospedali della Lombardia. «Preparare ‘a milanisi, oggi come ieri, è conservare in un vaso una stagione di sapori, è cucinare con la primavera. È rendere omaggio al legame profondo e storico tra il sud e il nord, un rapporto che vive non solo nei sapori del passato ma che si rinnova nel presente – questo difficile presente – come una dedica affettuosa. È, anzi, una ricetta per essere presenti, frutto di quel gesto materno di cui il cuoco contemporaneo si è riscoperto erede, e che dona nutrimento a chi ha bisogno, come sulle tavole dei nostri ricordi.»
Oltre a contribuire mettendo a disposizione le sue competenze di chef, Pino Cuttaia è fra gli ideatori e promotori di una raccolta fondi a sostegno degli ospedali della provincia di Agrigento. Avviata sulla piattaforma GoFundMe, l’iniziativa ‘Sostegno ospedali della provincia di Agrigento’ vede fra i promotori anche Lello Analfino (cantautore e frontman dei Tinturia), Piero Barone (cantante de Il Volo), Sergio Friscia (attore e presentatore), Gianfranco Jannuzzo (attore), Daniele Magro (cantautore) e Silvio Schembri (giornalista de Le Iene). In un video lanciato sui loro profili social, oltre all’invito ai cittadini a rimanere in casa rispettando le direttive delle istituzioni nazionali e locali, i testimonial agrigentini rivolgono un appello a contribuire alla raccolta fondi, con il cui ricavato si potranno acquistare attrezzature mediche, dispositivi di protezione individuale, disinfettanti e tutto ciò di cui gli ospedali avranno bisogno per affrontare l’emergenza sanitaria.