25 Novembre 2024

Riparte l’Alcantara-Randazzo? Ministero e Fondazione FS “pronti” a dare la partenza

Michele La Rosa – Da alcune ore girano comunicati stampa corredati da foto, dove quasi sembrano già partiti i lavori, e notizie circa la riattivazione di alcune tratte ferroviarie dismesse da decenni ma sempre rimaste nei sogni e nei desideri delle comunità locali. Tra queste anche la tratta Alcantara-Randazzo. Le notizie di queste ore hanno riacceso speranze e….sogni di rivedere la littorina, o comunque dei treni percorrere quella ferrovia. Ed è iniziata anche la gara tra Comitati, associazioni, forze politiche, tutti pronti a rivendicare meriti ed impegni in tale direzione. Vedremo, presto per festeggiare, dopo anni di incertezze e promesse, meglio essere cauti. Del resto anche qui vi è una sorta di “scontro” locale tra chi vuole dei trenini storici con finalità turistiche e chi invece rivendica una ferrovia moderna che si agganci a Trappitello al previsto nuovo nodo ferroviario in vista del raddoppio ferroviario Giampilieri(Messina)-Catania.

Ma andiamo al comunicato stampa ufficiale giunto in redazione :

“Ferrovie del passato, turismo del futuro: Fondazione FS Italiane ha dato il via, grazie ai fondi del Ministero della Cultura e tramite Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS), nell’ambito degli interventi previsti dal PNRR, i primi cantieri propedeutici alla riattivazione di linee ferroviarie storiche ad uso turistico. Torneranno a nuova vita tratte suggestive e di grande richiamo paesaggistico come la Noto-Pachino e la Alcantara-Randazzo in Sicilia. Per i viaggiatori sarà così possibile scoprire e riscoprire scorci panoramici dello Stivale rimasti per anni inesplorati dal finestrino di un treno. Con una rete di mobilità slow che avrà punti di incrocio tra ferrovie, cammini e ciclovie, permettendo finalmente l’interscambio tra treno turistico, amanti del cammino e biciclette.

Le linee saranno interamente recuperate utilizzando i 435 milioni di euro complessivamente stanziati dal Ministero della Cultura all’interno del capitolo Percorsi nella storia – Treni storici e Itinerari culturali. Si tratta di uno dei 14 investimenti che compongono il Piano strategico Grandi attrattori culturali, ideato per recuperare, con 1,46 miliardi di euro a disposizione, siti e complessi di elevato valore storico e architettonico, in stato di abbandono o bisognosi di radicali azioni di restauro. Un’iniziativa del MiC che rientra nell’ambito del Fondo Complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ed è in piena sintonia con i piani di sviluppo del Gruppo FS Italiane in tema di turismo.

In Sicilia, la tratta Randazzo-Alcantara, estesa per circa 37 km, collegava il versante settentrionale dell’Etna con la linea costiera ionica Messina-Catania. Si dirama dalla stazione di Alcantara, ancora oggi in esercizio, e segue la valle del fiume Alcantara, prima di raggiungere Randazzo, in un percorso tortuoso e quasi del tutto in salita, lungo il quale si incontrano 13 viadotti e otto gallerie. Concepita già alla fine del XIX secolo, ma realizzata solo tra il 1928 e il 1959, fu interrotta da una colata lavica nel 1981 e ripristinata nel 1983, per essere poi chiusa nei primi anni ‘90. La linea è sempre stata gestita in economia e a carattere locale, senza mai essere utilizzata appieno. Tuttavia, il suo potenziale turistico è indubbio: il tracciato della ferrovia passa a pochi metri dalle famose gole dell’Alcantara, in località Fondaco Motta, un sito di particolare valore ambientale e meta di importanti flussi di viaggiatori.

L’obiettivo, come dichiarato dal Ministro della Cultura Dario Franceschini, è quello di incrementare una nuova forma di turismo ferroviario che consenta di raggiungere mete del Belpaese meno conosciute, destagionalizzare i flussi e scoprire la bellezza dei territori italiani, in particolare quelli della provincia e delle aree interne. Un unicum al mondo di arte, paesaggi ed enogastronomia.

La ferrovia Noto-Pachino, lunga 27,5 km, fu inaugurata nel 1935 e sospesa all’esercizio il 1° gennaio 1986. Collega la splendida capitale del Barocco, Noto, con Pachino, la stazione più meridionale della Penisola, attraversando luoghi unici, tra il mare e la macchia mediterranea, lambendo l’area archeologica dell’antica città greca di Eloro e la Villa romana del Tellaro. Dopo Noto Bagni, attraversa la Riserva naturale e Oasi faunistica di Vendicari, per poi toccare il territorio del borgo marinaro di Marzamemi. I cantieri di RFI dedicati a bonifica e sfalcio della sede ferroviaria, avviati lo scorso 25 gennaio, hanno interessato diversi chilometri della tratta, invasa per decenni da rovi e rifiuti. Per il ripristino dell’intero tracciato è prevista una spesa di 40 milioni di euro che consentirà la piena fruibilità della tratta e il restauro delle originali architetture delle stazioni.