L’incenerimento non è la soluzione al problema rifiuti: è un problema in più nella questione rifiuti”. Se
Federconsumatori Sicilia ribadisce il suo no all’opzione inceneritori per uscire dalla perenne emergenza rifiuti nell’isola. Sia la recente proposta del Governo nazionale, applaudita dal sottosegretario Faraone, di creare due megaimpianti di incenerimento rifiuti in Sicilia, sia la controproposta regionale di farne sorgere sei di dimensioni più contenute, sono assolutamente irricevibili per l’associazione dei consumatori.
“All’alba del 2016 – afferma il presidente di Federconsumatori Sicilia, Alfio La Rosa – spuntano fuori dal cassetto dei Governi nazionale e regionale proposte che sanno molto di anni novanta. L’incenerimento non è la soluzione al problema rifiuti: è un problema in più nella questione rifiuti“. Secondo Federconsumatori bruciare i rifiuti è uno spreco di materia potenzialmente riutilizzabile o riciclabile, è costoso per i cittadini ed è pericoloso per la salute.
A ottobre del 2015 Federconsumatori ha chiesto, insieme ad altre associazioni, l’introduzione dell’economia circolare in Sicilia. Cioè a quell’economia in cui il rifiuto non esiste perché tutto viene progettato e prodotto al fine di essere riutilizzato o riciclato. Solo in questo modo si risparmia materia, energia e denaro garantendo la massima efficienza. “Bruciando i rifiuti – continua La Rosa – creiamo un po’ di energia elettrica sporca e molto calore inutilizzato, è un vero spreco oltre che una minaccia per la salute“.
Nelle altre zone d’Italia dove gli inceneritori già ci sono, inoltre, le tariffe dei rifiuti non sono affatto diminuite. Se si guardano attentamente i dati le tariffe diminuiscono solo dove si raggiungono livelli molto spinti di differenziata perché la raccolta separata dei rifiuti spinge l’utente a produrre meno immondizia, alleggerendo tutto il sistema e rendendone la gestione più economica.
Ultima cosa, ma di fatto la più importante, è la questione salute: “Dire che esistono inceneritori di rifiuti a impatto zero è una menzogna dal punto di vista scientifico – commenta La Rosa – perché ogni combustione produce inquinanti, polveri sottili, rilascia nell’aria metalli pesanti e ha come rifiuto del rifiuto delle ceneri velenosissime che vanno smaltite in discariche speciali a costi esorbitanti“. Secondo Federconsumatori la risposta all’emergenza rifiuti è il potenziamento della raccolta differenziata, specialmente quella porta a porta, e l’inizio del cammino verso l’economia circolare.
L’Europa stessa, nel giro di pochi mesi, emanerà nuove direttive proprio per chiedere agli Stati membri di aderire all’economia circolare. Di sicuro non è una risposta al problema rifiuti costruire due o sei inceneritori che sprecano materia e inquinano e, per di più, far gestire questi mega appalti a un Commissario mandato da Roma: “Son passati oltre 15 anni di Commissari e di poteri straordinari che hanno solo aggravato i problemi – conclude Alfio La Rosa – rendendo il sistema più permeabile alle organizzazioni mafiose e malavitose e restituendoci una gestione ad oggi simile a quella esistente nel 1999.
Piuttosto si applichi la legge di riforma regionale (legge 9 del 2010), adottando gli strumenti programmatori essenziali, cioè il Piano di gestione dei rifiuti che individua le linee guida generali, e la redazione dei piani di ambito da parte delle competenti Srr (Società di regolamentazione rifiuti)”. La normativa nazionale nei casi di servizi di pubblica utilità, come nel caso dei rifiuti, non prevede che le soluzioni vengano calate “dall’alto”, dal governo nazionale e/o regionale, ma, invece, discusse con le Associazioni di tutela dei consumatori che possono esprimere pareri e formulare proposte nell’interesse dei cittadini ed utenti.