29 Aprile 2024

BRONTE – Mobilitazione per “salvare” l’ospedale

E’ stata un’assemblea consiliare aperta ai Consigli comunali e dei sindaci del versante nord ovest dell’Etna arrabbiata, quella che si è riunita ieri  pomeriggio nel Cine teatro comunale di Bronte.             L’assemblea è stata convocata dal presidente del Consiglio comunale di Bronte, Nino Galati, per unire le forze e difendere il territorio dalla nuova rete ospedaliera siciliana, che vede l’ospedale Castiglione Prestianni di Bronte, relegato a “Presidio di area disagiata” con appena 20 posti di Medicina, una Chirurgia ridotta e un Pronto soccorso. Alla fine del dibattito i rappresentati dei Comuni presenti all’incontro, hanno deciso di sottoscrivere un documento e chiedere di essere ascoltati dalla Commissione regionale alla Salute, dall’assessore Baldo Gucciardi e dal presidente Rosario Crocetta, affinché l’ospedale “Castiglione Prestianni” venga considerato di montagna e quindi mantenuto di “base”. “Stanno impoverendo il territorio di tutti i servizi. – ha affermato il presidente del Consiglio comunale di Bronte, Nino Galati – Fino ad oggi ci siamo battuti affinché venissero potenziati i reparti dell’ospedale, oggi scopriamo si intende ridimensionarlo”. “Dobbiamo agire, ha aggiunto il consigliere di Bronte, Ernesto Di Francesco, presidente della locale commissione sulla Sanità – alzare il livello della protesta e chiedere il completamento dei lavori di ristrutturazione. Sottoscriviamo un documento da inviare a tutti, Ministero della Salute compreso”. Il nostro ospedale ha dichiarato il consigliere Maria De Luca – si sta trasformando in un semplice Pronto soccorso. Sappiamo che in caso emergenza bisogna andare fuori. Il documento da solo non servirà a nulla, una petizione popolare ci darà forza”. “Bisognava ha affermato Massimo Castiglione – invitare a questo tavolo i dirigenti dell’Asp e le istituzioni regionali”. “In questi anni abbiamo difeso l’ospedale strenuamente. ha dichiarato il sindaco di Bronte, Graziano Calanna – Non possiamo immaginare questo territorio senza questo servizio che, a quanto pare le istituzioni regionali e nazionali, fanno a gara per depotenziare. Diversi autorevoli tavoli politici ci hanno promesso il potenziamento della struttura a parole. I fatti hanno dimostrato altro”.             “Dobbiamo smetterla di essere leggeri. – ha aggiunto il consigliere Antonio Petronaci – Nel 2012 abbiamo raccolto 20 mila firme e le abbiamo inviate a tutti. Forse avranno fatto un falò. La Regione deve dichiarare il nostro ospedale di montagna, non di zona disagiata. Mettiamo le spalle al muro chi di dovere”.