14 Dicembre 2024

Vittorio Storaro,il premio Oscar “cammina le terre” Cusumano sull’Etna e a Butera

Vittorio-StoraroEtna

A maggio il “cinematografo”* Vittorio Storaro, insignito di ben tre premi Oscar per “Apocalypse
Now”, “Reds”, “L’ultimo Imperatore”, ha “camminato” i vigneti dell’Etna e di San Giacomo a Butera
di Cusumano e, con una squadra di giovani registi, ha realizzato dei contributi fotografici e video
sulla luce della Sicilia. Partendo da questi contenuti, Perimetro ha aperto la open call “Lightland”
alla sua community di fotografi intorno al tema della luce in Sicilia, energia della Madre Terra.
Sarà proprio Vittorio Storaro a presiedere la giuria di Lightland: le immagini selezionate saranno
allestite in una mostra e a una raccolta fondi a scopo benefico che si terranno in ottobre a Milano.
Il ricavato sarà devoluto all’Istituto Mario Negri, ente morale impegnato dal 1961 nella ricerca
biomedica al servizio della salute pubblica. Le immagini dei partecipanti saranno condivise sui
profili di @cusumanowinery e @perimetro__ con l’hashtag #Lightland”. Le modalità per
partecipare entro il 14 luglio sono disponibili all’indirizzo https://perimetro.eu/lightland/)

VITTORIO STORARO E LA LUCE DI SICILIA
“La Sicilia – racconta Vittorio Storaro -ha avuto l’opportunità di coltivare la vite in una zona collinare vicino all’Etna in cui nei secoli, grazie alle tante eruzioni, si è formato uno strato scuro del terreno, quasi nero che fa sì che mentre la pianta riceve la luce del sole, il nero della terra assorbe il calore che scalda le radici, creando una congiunzione tra l’energia proveniente dal cielo e quella che si
trasforma in calore. Sempre in Sicilia, a San Giacomo di Butera, il sole incontra un terreno molto chiaro, calcareo, per cui la pianta riceve nella parte aerea una luce incidente, mentre, nella parte bassa, il frutto, e le foglie ricevono il riflesso di una luce soffusa, un’energia composta. Due luoghi particolari e completamente diversi che sfruttano gli elementi della vita, come ci insegnano i greci:
la terra, il fuoco, l’acqua e l’aria. La comunione tra materia ed energia (l’opposto della materia)
formano il giusto equilibrio. I greci, guarda caso, proprio in una delle fasi più creative di quel
periodo, hanno costruito un tempio che si chiama “della Concordia”, un esempio di bellezza e di
equilibrio architettonico che unisce in armonia le due parti l’energia che viene dal cielo e quella
offerta dalla terra».

Alberto Cusumano e Diego Cusumano

“La potente luce della Sicilia – racconta Diego Cusumano – è l’energia di questa terra. E i vini ne
sono l’espressione. Con mio fratello Alberto ci interroghiamo da tempo su come raccontare il tratto distintivo della luce. La domanda ha assunto massima urgenza ora, dopo due lunghi anni di buio.
La scintilla che – è il caso di dire -ci ha illuminati, è scattata durante la lavorazione di un nuovo vino nella Tenuta di San Giacomo a Butera dove la luce è “al quadrato” perché potenziata dalla
rifrazione del terreno calcareo bianchissimo. Chi è il massimo interprete internazionale della luce?
Con Vicky Gitto abbiamo pensato al Maestro Vittorio Storaro che all’invito che gli abbiamo rivolto insieme a Perimetro, ha risposto con entusiasmo. Anche la finalità solidale – conclude Diego Cusumano -è un modo per rivedere la luce”, alludendo alla speranza che la ricerca infonde.

Tenuta di Butera