29 Aprile 2024

LINGUAGLOSSA – “Arte in Rete 2” , riappropriarsi dei luoghi della propria città

Luoghi e protagonisti. Vivere il territorio attraverso il recupero di quei luoghi abbandonati ma sintesi di ricordi e storia locale.  È stato un grande successo quello fatto registrare da “Arte in Rete 2” l’evento organizzato dall’associazione Cultura Aetnae insieme al Comune di Linguaglossa e alla soprintendenza BB.CC.AA. di Catania. Nella cornice di una Piazza Annunziata colorata dalle installazioni degli organizzatori, tra l’omonima chiesa e il Museo regionale “F. Messina”, si sono svolti tutti i momenti che hanno animato la giornata, ad iniziare dal convegno “ArchitettArte: rigenerare tessuto sociale per e con le comunità” nel quale sono intervenuti il sindaco della città etnea, Rosa Maria Vecchio, la soprintendente Maria Grazia Patanè, Giuseppe Scannella presidente ordine degli Architetti di Catania e Antonio Presti di Fiumara d’Arte. A moderare la tavola rotonda il presidente di Cultura Aetnae, Andrea Giuseppe Cerra. Dal confronto è emerso che la necessità di riappropriarsi di luoghi della città abbandonati al degrado è un bisogno espresso dalle comunità che le istituzioni devono essere in grado di cogliere pianificando interventi che siano di arte e architettura insieme, cioè belli, di valore, funzionali. Ci sono, hanno ricordato i relatori, molti esempi di buone prassi a cui ispirarsi ma è necessario che gli interventi siano espressione di una rete ampia di attori territoriali (cittadini, istituzioni, ordini professionali, associazioni, ecc…). A tal proposito la soprintendente Patanè ha evidenziato come l’ente da lei diretto abbia iniziato una serie di incontri che mirano proprio ad avvicinare l’istituto ai cittadini, raccontando loro le specifiche attività ed esperienze della Soprintendenza. Ma anche l’intervento del mecenate Antonio Presti- che nell’occasione ha presentato il progetto “G37” un grande raduno internazionale di artisti e letterati che si terrà proprio nei giorni del G7 di Taormina- ha evidenziato la necessità di tornare ad essere una comunità educante capace di coltivare il valore della bellezza e della condivisione. A chiusura della tavola rotonda sono intervenuti a nome dell’associazione, Marianna Puglisi e Cosimo Inglese, che hanno presentato il progetto IntrArt-Intrecci d’arte, ovvero il percorso nel museo a cielo aperto dei murales di Linguaglossa. 

L’idea, che era nata in occasione della prima edizione della manifestazione, è stata sviluppata nel corso di un anno e mezzo da Cultura Aetnae, e la sua realizzazione è stata possibile grazie al sostegno dei cittadini che, come ha ricordato il sindaco Vecchio nel suo intervento, l’hanno votata tra le proposte di democrazia partecipata. Inoltre IntrArt è stato appoggiato da tante persone comuni che hanno scelto di fare una donazione online, facendo del progetto la prima iniziativa culturale finanziata con crowdfunding della provincia di Catania.

Dopo la presentazione, l’associazione ha voluto che fossero il sindaco e la soprintendente a tagliare il nastro inaugurale del progetto, mostrando poi il funzionamento dei QRcode che permettono l’accesso alle schede di tutti e 52 i murales cittadini. Un breve tour ha portato poi tutti i partecipanti all’interno del museo “F. Messina” in cui, oltre alle opere delle esposizioni permanenti Messina- Incorpora erano esposti lavori del Liceo Artistico “R. Guttuso” di Giarre, con il quale associazione e soprintendenza portano avanti il progetto di alternanza scuola-lavoro #EduMuseo, e del Liceo Scintifico “M. Amari” di Linguaglossa. L’evento è poi ripreso nel pomeriggio con un grande laboratorio creativo per bambini realizzato dal collettivo TODO, con le visite guidate lungo il percorso, il flash mob di street dance a cura della scuola Danza and Fitness Mania, l’esibizione dei Novartena e l’aperitivo conclusivo.

A margine della manifestazione, il presidente di Cultura Aetnae ha dichiarato «Siamo orgogliosi di aver ripagato la fiducia dataci da tanti e di aver consegnato alla città IntrArt. Crediamo che questo progetto possa rappresentare un servizio turistico innovativo nel contesto etneo, che sia una rete- appunto- che il turista può gettare su Linguaglossa per coglierne la storia, l’arte e l’essenza».