5 Dicembre 2024

DUCA DI SALAPARUTA : la Società non accetta di valorizzare la DOC Sicilia con il proprio brand

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa in oggetto, su una querelle destinata a fare cronaca e che interessa molte aziende siciliane, dove vi sono in gioco anche notevoli interessi, in un momento dove il vino siciliano  è protagonista nel mondo.

“Duca Di Salaparuta, che riunisce i brand vitivinicoli siciliani Duca di Salaparuta, Corvo e Florio, è storicamente promotrice e innovatrice dei vini Siciliani di Qualità. Crede nella difesa e nella valorizzazione del patrimonio enologico Siciliano promosso dall’Indicazione Geografica Terre Siciliane, rappresentativa della gamma qualitativa dei “terroir” Siciliani, e dalle vere Denominazione Di Origine, che esaltano l’unicità di specifiche tradizioni ed aree vocate della Sicilia.

A tutela del consumatore e della propria storica identità enologica non valorizzerà con il proprio Brand la DOC Sicilia, reputandola una DOC non reale e nata solo per puri scopi commerciali e speculativi. A tutela del consumatore e della propria storica identità enologica non si sottometterà, quindi, alla coercizione enologica voluta dal Consorzio DOC Sicilia ed al cavallo di troia del Consorzio, l’Associazione IGT Terre Siciliane, che contrariamente al proprio nome  mira ad eliminare la IGT Terre Siciliane ed a regalare la notorietà delle uve Nero D’Avola e Grillo a favore di una DOC costruita senza fondamenta tecniche. Per tali ragioni la Duca Di Salaparuta ha fatto ricorso al TAR Lazio, che, con ordinanza pubblicata il 1° settembre 2017, ha accolto la tesi della Società autorizzandola a continuare a imbottigliare, per la vendemmia 2017, i propri vini IGT Terre Siciliane indicando in etichetta il nome dei vitigni “Grillo” e “Nero d’Avola”. Sicuramente è una prima bella vittoria non solo per la Duca di Salaparuta, ma anche e soprattutto per la libertà di scelta del Consumatore.

la stessa azienda  Duca Di Salaparuta invita inoltre le Aziende Vitivinicole della Regione Sicilia che concordano per la difesa della IGT Terre Siciliane a presentare ricorso al TAR Lazio entro e non oltre la metà del mese di ottobre del corrente anno, in modo da rafforzare le motivazioni e le ragioni che hanno determinato l’esigenza di dissentire dalla coercizione enologica voluta dal Consorzio Doc Sicilia.