29 Aprile 2024

La storia della Valle Alcantara tra palazzi e castelli nel libro di Portaro

Michele La Rosa –  “Castelli e Palazzi nobiliari della Valle dell’Alcantara”, l’ultimo libro  di Antonino Portaro. La pubblicazione è stata presentata già in varie località del comprensorio e altre ne sono previste come a Randazzo mercoledì 16 agosto.  L’Autore in questa nuova opera ci trasporta nei vari periodi storici che hanno interessato la vita di ogni castello della Valle dell’Alcantara. Per il Castello di Taormina l’occupazione della rupe da parte dei musulmani nel 902 d.C nonché nel 1079 l’assedio al castello da parte dei Normanni con la costruzione di 22 torri,che consenti’ la capitolazione. Con il castello di Calatabiano viene evidenziato il periodo storico del 1285 relativo al grande Ammiraglio della flotta siciliana Ruggero di Lauria. Per il feudo di Gaggi si sofferma sulla storica figura di Biagio De Spuches Corvaja che acquistò il feudo di Gaggi nel 1708. Una particolare attenzione ha riservato al palazzo della Torre di Motta Camastra che svolse un’importante funzione durante la sanguinosa battaglia di Francavilla tra Austriaci e Spagnoli del 1719. Oltre il castello di Francavilla l’Autore da un’ampia descrizione sul castello di Castiglione di Sicilia che è uno dei castelli meglio conservati della Valle dell’Alcantara. Il libro descrive anche i palazzi nobiliari della Valle Alcantara in particolare quelli di Taormina e di Randazzo.Al riguardo alla fine del trecento prevale in Sicilia il gotico fiorito,quando esaurita l’esperienza feudale trecentesca si afferma un sentimento di liberazione di un passato ormai privo del suo vigore. Tale forma di gotico fiorito spagnolo si diffuse in Sicilia con l’insediamento del Re Ferdinando (1412) e di Alfonso d’Aragona (1416) in cui si ebbe una rapida fioritura artistica,favorita dalla committenza reale ricca ed esigente.

L’autore compie così una ricostruzione attenta delle dinamiche socio-economiche nella vallata nei vari periodi analizzati, attraverso la storia delle famiglie nobili e dei loro palazzi e castelli, evidenziando anche lo stile, l’archittetura di questo ingente patrimonio immobiliare, in parte valorizzato, in parte abbandonato o nell’indifferenza. Pagine di storia arricchite da riflesssioni e aspetti inediti che caratterizzano l’autore  già anche in altre precedenti pubblicazioni.